Abbigliamento infantile
Lu gunèl
Il
gunèl, l’abito maschile regolarmente citato negli atti notarili più antichi (fra ‘500 e ‘600) doveva essere un’ampia
casacca non sappiamo quanto lunga. E’ sostituito nel corso del ‘600 da un altro tipo di abito.
La voce
gunèl non è però scomparsa, neanche oggi, dall’uso comune: indica la piccola casacca di
drap che i bimbi indossavano
fino a tempi recenti subito dopo le fasce.
Dei pochi esemplari rimasti, frammentari, si ricava che doveva essere estremamente semplice, privo di abbellimenti: una
fettuccia bordava lo scollo, come nelle
chamizoles; era privo di
kunh ma formato da molti teli uniti assieme.
A Dragoniere il termine
gunèl indica, in tempi recenti, l’abitino di cotone quadrettato che i bambini indossavano in certe
occasioni particolari.
La bèro dey krén
La
bèro dey krén era la cuffia ordinaria dei bambini della Castellata non più in fasce.
La sua caratteristica più vistosa era la falda di crine biondo di cavallo lavorata al tombolo e cucita sul bordo
con una fitta arricciatura.
Il taglio della calotta distingueva fra maschio e femmina: la stoffa era tagliata in tre pezzi (
kyapes,
kyapos…) per
la bambina e in sei per il maschio.
Lu poló
A Chianale un copricapo molto particolare, il
polò, veniva messo ai bambini piccoli di sesso maschile quando venivano
portati a
y Űfisi dai genitori. Ciò avveniva durante la settimana santa.