L'Artigianato
Nel Museo sono documentate molte tecniche artigianali che un tempo permettevano di lavorare lana,
canapa e lino per ottenere svariati prodotti. Un settore è riservato alle coperte da letto del tipo
fyasà, tessute in unico telo (con l’impiego di enormi e specifici telai) in lana oppure lana-canapa.
Queste coperte rappresentano l’aspetto più originale nella storia della locale tessitura.
Con un piccolo telaio si potevano intrecciare i
kuryòt: nastri in lana colorata che erano utilizzati come
legacci di grembiule, correggia di tascapane oppure per assicurare i bambini nelle culle.
Un altro settore riguarda la produzione di calzature di panno infeltrito impiegate fino ad anni recenti
nella stagione invernale soprattutto per certe attività come il trasporto del fieno su slitta.
A Bellino sono i
chowsùn, a Casteldelfino i
chusùn, a Sampeyre gli
skufùn. Ma erano diffusi
anche più a valle, almeno fino a Valmala, e pure sul versante val Maira nella zona di Pagliero.
Avevano tomaie di
drap che veniva ritagliato su sottili modelli di legno. Erano annodati anteriormente
mediante un legaccio robusto. La parte più interessante era certamente la suola che poteva essere
formata da numerosi strati sovrapposti di tela (anche più di 50!) da ritagliare sui margini usando
una idonea forma di legno simile a quella impiegata per le tomaie. Questo spesso strato di tela
doveva essere cucito e trapuntato con un duro lavoro di
traempezà (spago impeciato) che era la
parte più impegnativa dell’opera e richiedeva grandi sforzi. Per agevolare questo lavoro si
utilizzava una rudimentale macchina chiamata
trapunhòwr oppure
trapunhòu (Sampeyre). Lo sforzo
era esercitato grazie a una robusta manovella fissata ad una panca sulla quale l’operatore si sedeva.
Alcune vetrine sono dedicate al ricamo ed in particolare alle coloratissime stelle di lana che comparivano
sulle trapunte, sui puntaspilli, sulle coperte che ricoprivano i basti dei muli nei giorni di festa, quando
le coppie di sposi scendevano a cavallo da Chianale a Pontechianale (dove c’era la sede del Comune) per far
registrare il matrimonio civile in Municipio.
Con il tombolo venivano intrecciati i pizzi più raffinati che ornavano le cuffie delle donne.
Persino i bottoni erano fabbricati a mano con il filo, oppure colando del metallo fuso in speciali stampi di pietra ollare.
Tessitura
Drap a quadri
Fyassà
Fyassà
Il drap
kuryòt
kuryòt
Telaio per kuryòt
Telaio per kuryòt
Telaio per kuryòt
Tombolo
Fuselli
Fusello
Lista per cuffia al tombolo
Liste al tombolo
Tombolo
Tombolo
Bottoni
Stampo per bottoni in pietra ollare
Bottoni
Bottoni
Bottoni
Punto Croce - Ricamo
Imparaticcio a punto croce
Iniziali ricamate a punto croce
Puntaspilli con stella ricamata
Ricamo nell'angolo di una coperta
Skufùn
skufùn
trapunhòu